Nata come area verde a servizio delle case popolari alle spalle della Villa, il progetto già conteneva elementi tipici di una struttura a servizio della città e non solo di un quartiere.
Ciò, sia per le dimensioni del polmone verde, sia per l’ubicazione, alle spalle del cimitero sia per le attrezzature collocate all’interno. Era stata prevista, infatti, oltre alle semplice sistemazione di viali e panchine, un’ampia zona a prato verde (oltre 400 mq) destinata a gioco all’aperto di bambini, una pista ciclabile attorno alla villa, un’area interna a vegetazione boschiva ed un’area a giardino roccioso. Era stato previsto anche un parcheggio interno, al fine di consentire a chiunque di poter parcheggiare direttamente all’interno della villa.

L’importanza che assunse immediatamente la villa, già durante le fasi realizzative, diede alla Amministrazione di allora, guidata dal sindaco Dott. Lorenzo Airò, il motivo per consacrarla come Parco Urbano, e per questo motivo si diede alla villa la Denominazione di “Parco Urbano Villa Ambrosini”, a memoria del nostro illustre concittadino, Gaspare Ambrosini, che proprio vicino a quei luoghi aveva soggiornato (la residenza estiva degli Ambrosini, in c,da Saraceno è alle spalle della Villa).

A suo ricordo è stato posto l’albero di carrubo, posto nell’aiuola centrale sulla entrata principale della villa, su suggerimento dell’allora Assessore Giuseppe Piscopo, che ne conosceva le abitudini, per averne sentito parlare a stretti conoscenti. Si dice infatti che il giurista, si intratteneva spesso al di sotto di un antico Carrubbo, davanti la propria casa, a leggere e studiare, specie nelle ore più calde delle afose estati favaresi.